Spiaggia naturista di Piscinas

Localizzazione: Piscinas – Arbus (SU)
Coordinate: Lat. N39.530261, Long. E8.440318
Spiaggia di sabbia beige di grana grossa in un eccezionale ambiente dunale.
La spiaggia di Piscinas si trova all’interno della Costa Verde tra Capo Pecora e Capo Frasca. Si tratta di una spiaggia molto ampia e selvaggia, esposta ai venti di maestrale, dove la presenza umana si limita a un albergo di lusso, frutto della ristrutturazione dei magazzini a mare delle vicine miniere di Ingurtosu. A 4 km dalla spiaggia, all’interno delle dune, è anche presente un piccolo campeggio con cucina dove è possibile pernottare.
Nel luglio del 2010 il comune di Arbus ha approvato il Piano di utilizzo del litorale (il Pul) che prevedeva la possibilità di destinare un’area alla pratica del naturismo proprio a Piscinas. Da tale progetto è nata la delibera di Giunta che ha autorizzato il turismo naturista.
Le dune di Piscinas sono tra le più grandi in Europa, si spingono verso l’interno per circa 2 km, raggiungendo un’altezza massima di circa 100 metri, altezza peraltro variabile poiché si tratta di dune in movimento, “vive”, che il maestrale modella giorno dopo giorno. L’antica insenatura è stata progressivamente colmata dai detriti portati verso il mare dal Rio Naracauli e dal Rio Piscinas.
Diversamente da quelle desertiche, le dune di Piscinas risultano colonizzate e consolidate da una particolare vegetazione che si è adattata al difficile ambiente. La fauna è caratterizzata da pernici sarde, conigli e gatti selvatici, volpi gheppi e poiane. Qui nidifica anche la tartaruga marina “Caretta caretta”, che risale nel bagnasciuga nelle notti di giugno e luglio per deporre le uova nella sabbia. Non è improbabile osservare, nel tardo pomeriggio, qualche cervo in prossimità delle dune o lungo il corso d’acqua.
Ingurtosu è una frazione del comune di Arbus ed è stata insieme a Montevecchio sede di una delle più importanti miniere dalla Sardegna. Oggi è un villaggio semidiroccato e quasi deserto ma, abitato fino alla fine degli anni ’60, era arrivato ad ospitare quasi cinquemila persone ed era il centro direzionale delle miniera di Ingurtosu e di quella vicina di Gennamari, dove si estraevano piombo, zinco e argento. La miniera iniziò la sua attività nel 1855 e all’inizio del XX secolo raggiunse la massima espansione. La prima crisi, con il licenziamento di molti operai, si ebbe nel 1943. Nel dopoguerra l’attività riprese ma il declino era ormai avviato e nel 1968 la miniera fu definitivamente chiusa.
Nel villaggio minerario vi si trovavano il palazzo della direzione, chiamato “il castello”, costruito verso il 1870 in stile neomedievale ad imitazione di un palazzo tedesco e posto in posizione dominante, le abitazioni degli impiegati, la chiesa, lo spaccio, la posta, il cimitero e persino un ospedale.
Lungo la vallata che collega il villaggio al mare si trovano alcuni pozzi minerari, tra cui il pozzo Gal recentemente restaurato, e gli imponenti ruderi della laveria Brassey, costruita nel 1900, in località Naracauli. La vallata termina poi nelle splendide Dune di Piscinas dove i minerale estratto veniva trasportato con una piccola ferrovia, costruita nel 1871, per essere imbarcato.
Oggi Irgurtosu è un monumento di archeologia industriale mineraria e fa parte di una vasta area dichiarata “patrimonio culturale dell’umanità” dall’Assemblea Generale dell’UNESCO e del nascente Parco Geominerario Storico e Ambientale della Regione Sardegna.
Mappa di Google Coordinate: Lat. N39.530261, Long. E8.440318
Spiaggia di sabbia beige di grana grossa in un eccezionale ambiente dunale.
La spiaggia di Piscinas si trova all’interno della Costa Verde tra Capo Pecora e Capo Frasca. Si tratta di una spiaggia molto ampia e selvaggia, esposta ai venti di maestrale, dove la presenza umana si limita a un albergo di lusso, frutto della ristrutturazione dei magazzini a mare delle vicine miniere di Ingurtosu. A 4 km dalla spiaggia, all’interno delle dune, è anche presente un piccolo campeggio con cucina dove è possibile pernottare.
Nel luglio del 2010 il comune di Arbus ha approvato il Piano di utilizzo del litorale (il Pul) che prevedeva la possibilità di destinare un’area alla pratica del naturismo proprio a Piscinas. Da tale progetto è nata la delibera di Giunta che ha autorizzato il turismo naturista.
Le dune di Piscinas sono tra le più grandi in Europa, si spingono verso l’interno per circa 2 km, raggiungendo un’altezza massima di circa 100 metri, altezza peraltro variabile poiché si tratta di dune in movimento, “vive”, che il maestrale modella giorno dopo giorno. L’antica insenatura è stata progressivamente colmata dai detriti portati verso il mare dal Rio Naracauli e dal Rio Piscinas.
Diversamente da quelle desertiche, le dune di Piscinas risultano colonizzate e consolidate da una particolare vegetazione che si è adattata al difficile ambiente. La fauna è caratterizzata da pernici sarde, conigli e gatti selvatici, volpi gheppi e poiane. Qui nidifica anche la tartaruga marina “Caretta caretta”, che risale nel bagnasciuga nelle notti di giugno e luglio per deporre le uova nella sabbia. Non è improbabile osservare, nel tardo pomeriggio, qualche cervo in prossimità delle dune o lungo il corso d’acqua.
Ingurtosu è una frazione del comune di Arbus ed è stata insieme a Montevecchio sede di una delle più importanti miniere dalla Sardegna. Oggi è un villaggio semidiroccato e quasi deserto ma, abitato fino alla fine degli anni ’60, era arrivato ad ospitare quasi cinquemila persone ed era il centro direzionale delle miniera di Ingurtosu e di quella vicina di Gennamari, dove si estraevano piombo, zinco e argento. La miniera iniziò la sua attività nel 1855 e all’inizio del XX secolo raggiunse la massima espansione. La prima crisi, con il licenziamento di molti operai, si ebbe nel 1943. Nel dopoguerra l’attività riprese ma il declino era ormai avviato e nel 1968 la miniera fu definitivamente chiusa.
Nel villaggio minerario vi si trovavano il palazzo della direzione, chiamato “il castello”, costruito verso il 1870 in stile neomedievale ad imitazione di un palazzo tedesco e posto in posizione dominante, le abitazioni degli impiegati, la chiesa, lo spaccio, la posta, il cimitero e persino un ospedale.
Lungo la vallata che collega il villaggio al mare si trovano alcuni pozzi minerari, tra cui il pozzo Gal recentemente restaurato, e gli imponenti ruderi della laveria Brassey, costruita nel 1900, in località Naracauli. La vallata termina poi nelle splendide Dune di Piscinas dove i minerale estratto veniva trasportato con una piccola ferrovia, costruita nel 1871, per essere imbarcato.
Oggi Irgurtosu è un monumento di archeologia industriale mineraria e fa parte di una vasta area dichiarata “patrimonio culturale dell’umanità” dall’Assemblea Generale dell’UNESCO e del nascente Parco Geominerario Storico e Ambientale della Regione Sardegna.